Pubblicazioni
Pubblicazioni prodotte dai tecnici ARTES
Fabio Dattilo, Carlo Rafanelli, Paola De Nictolis, Roberto Emmanuele
con i contributi di:
Marcella Battaglia, Cristiano Cusin, Roberto Di Bartolo, Francesco Pilo,
Vincenzo Puccia, Salvatore Tafaro, Giovanni Vassallo e di:
ARPAV: Davide De Dominicis, Paolo Degan, Vincenzo Restaino, Loris
Tomiato, Maurizio Vesco,
ARTES srl: Graziano Fiocca e Fausto Zenier
I sistemi di gestione non sono certo una novità: fin dagli anni 80 sono stati introdotti i sistemi di
gestione della qualità, cui corrispose la certificazione di qualità oggi ormai largamente diffusa in
molteplici settori, ed anche i sistemi di gestione ambientale e le corrispondenti regolamentazioni
(EMS, EMAS, ISO14000) sono ormai noti ed applicati, pur in misura minore rispetto alla qualità.
L’identificazione delle ipotesi incidentali credibili all’interno dell’analisi del rischio
rappresenta un punto fondamentale che in molti casi è di per sé indice di una corretta analisi e ne
testimonia l’attendibilità.
L’analisi storica, seppur con i suoi limiti, indubbiamente è un passo basilare (peraltro
richiamata da numerose normative e linee guida), ma non sufficiente ovviamente, da seguire per
una corretta impostazione delle ipotesi incidentali.
An LPG storage accident was reconstructed through several simulation models, with the aims of the
reported and filmed effects and damage.
The accident happened in Italy on 1996 and was characterized by complex phenomena: from a
choked release of LPG from a tanker there was a dispersion in calm wind and, after forty minutes
about, a flash fire followed by a transient jet release and BLEVE.
Nella notte del 27/11/2007 veniva effettuato un travaso tra due vasche, in base a
quanto previsto dalle normali procedure operative. Il travaso terminava intorno
alle 3 del mattino. Alle ore 3:40 circa l’addetto al reparto galvanica localizzava un
principio d’incendio all’interno di una delle vasche del nichel chimico.
Avvisava immediatamente l’operatore della squadra antincendio ed il coordinatore
delle emergenze; nel frattempo un altro operatore faceva evacuare il personale,
mettendo in sicurezza tutti gli impianti e richiedendo l’intervento dei VVF.
L'adozione di sistemi di gestione della sicurezza codificati (SGS) è obbligatoria solo per
gli stabilimenti ed attività a rischio di incidente rilevante, a seguito dell'introduzione del
D.Lgs.334/99. Nelle altre attività lavorative, l’applicazione del D.Lgs. 626/94 richiede
comunque un’organizzazione ed una serie di documenti che prefigurano in qualche modo un
sistema di gestione finalizzato alla sicurezza ed all’igiene del lavoro.
Nell'industria del trattamento superficiale dei metalli, è indispensabile l'uso di materie
prime costituite per la maggior parte da sostanze e da soluzioni (preparati) classificati
pericolosi sia per l'uomo e per l'ambiente, utilizzati nelle lavorazioni per la preparazione delle
superfici metalliche (sgrassatura, decapaggio), nell'elettrodeposizione del metallo (zincatura,
cromatura, nichelatura) e nel trattamento denominato di passivazione.
Il lavoro proposto analizza un “quasi incidente” avvenuto in un deposito di Gas Petrolio Liquefatto
assoggettato agli obblighi di cui all’art. 8 del D.Lgs 334/99, individuando aree di miglioramento ed
aspetti critici connessi alle fasi di preavviamento e di collaudo o verifica di serbatoi di gas infiammabili
liquefatti. Aspetti che devono essere sempre considerati nelle procedure per la elaborazione di un efficiente
Sistema di Gestione della Sicurezza e al fine di evitare il ripetersi di eventi similari.
Si prende spunto da un caso avvenuto qualche anno fa, connesso a quella che a seguito di indagine è
stata identificata come un’esplosione di gas metano di rete all’interno di una abitazione civile. Lo scopo dello
studio, a prescindere dalla ricerca delle cause dell’evento, è di valutare l’applicabilità di modelli empirici
ovvero fisico-matematici per la simulazione della dinamica incidentale, con l’utilizzo di dati relativi alle
grandezze fisiche ed energetiche in gioco e tenendo il considerazione il ruolo rivestito dalle condizioni di
ventilazione dell’ambiente, che influenzano in modo significativo la possibilità di formazione di miscela
infiammabile all’interno di locali chiusi.
Nella fusione dell’acciaio è consuetudine utilizzare rottami ferrosi nei quali possono
accidentalmente trovarsi sorgenti radioattive “orfane”. Infatti non è infrequente che sorgenti
contenenti isotopi radioattivi di Cesio o Cobalto, provenienti da macchine o componenti
utilizzati nelle più disparate attività, possano venire a trovarsi nel forno di fusione. Basti
pensare, ad esempio, a parti di macchinari industriali o medicali, o anche elementi di
apparecchiature di misura, che vengono smaltiti come residui metallici al termine del loro
utilizzo, e sono spesso recuperati assieme ad altri materiali nelle fonderie.
L’uso di modelli di simulazione per la stima predittiva dell’inquinamento connesso ad emissioni aeriformi è ormai una
prassi consolidata e numerosi sono gli strumenti di calcolo adottati. La teoria sulla quale è stata realizzata la maggior
parte di questi modelli è in prevalenza quella gaussiana, riferita alla nota distribuzione statistica, tuttavia se si
comparano i risultati forniti da alcuni di questi modelli si notano differenze anche rilevanti.
In alcuni settori appare in crescita anche l’utilizzo di modelli basati su teorie diverse, che forniscono ancora dati
differenti pur se applicati alla stessa sorgente.
L'applicazione delle metodologie dell'analisi di rischio prevista per le attività a rischio di
incidente rilevante su un "tipico" distributore stradale di GPL realizzato secondo la più
aggiornata normativa mostra l'adeguatezza delle misure di sicurezza previste, che
appaiono atte a minimizzare i pericoli anche nel caso di ipotesi di incidente a remota
probabilità di accadimento. Le tecniche adottate, utili anche per la valutazione dei rischi
su installazioni similari, portano a stimare le distanze di sicurezza sufficienti per evitare
rischi di un incidente grave connessi con i moderni distributori stradali.
The sequences of a LPG storage accident was restored throughout application of some
simulation models on the basis of the reported and filmed effects and damage.
The evolution of phenomena was studied with application of some available models or
adapted engineering calculation program. The primary purpose of these applications
was to check the possible use and the efficiency of the simulation models using
comparisons and evidences on the dynamic of accident.
L’utilizzo di modelli di simulazione è una prassi consolidata nell’analisi dei rischi di incidente nell’ambito di
attività industriali o connesse. I risultati forniti, oltre a dare le necessarie informazioni per la classificazione
del territorio e per la pianificazione di emergenze, appaiono anche utili indicazioni per i progettisti al fine di
prevedere specifiche misure di prevenzione e protezione.
Nella pratica industriale non è raro il caso di trafilamenti o piccole perdite, le conseguenze delle quali
sono risultate in genere contenute, pur se non trascurabili per quanto riguarda la sicurezza dei
lavoratori. L’applicazione di molti modelli di simulazione a tali eventi fornisce tuttavia aree di pericolo
piuttosto estese, in genere maggiori di quelle osservate. Il fatto che molti dei modelli teorici disponibili
siano stati validati in base a sperimentazioni non giustifica tali incongruenze, anche se i risultati
possono non dipendere dai modelli, ma dall’applicazione pratica.
di interesse comunitario per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti. Questo in quanto i vantaggi
offerti dalle idrovie riguardano l’economicità dei costi esterni, il campo della sicurezza e quello ambientale.
Si riporta a riguardo una tabella prodotta da una elaborazione tedesca
Un incidente avvenuto in un deposito di GPL soggetto a notifica ai sensi del DPR 175/88 viene ricostruito
attraverso l’applicazione di vari modelli di simulazione e basandosi sulle osservazioni degli effetti e dei danni
riscontrati.
L’evoluzione dei fenomeni verificatisi è stata studiata scomponendo l’evenienza verificatasi in singoli
eventi, applicando modelli non sofisticati disponibili sul mercato o programmi di calcolo ingegneristico, sia
per ottenere riscontri sulla dinamica dell'incidente, sia per verificare la possibilità di utilizzo e la relativa
efficienza di modelli di simulazione non particolarmente sofisticati in un caso complesso di incidente
Il nuovo criterio che sta emergendo nel campo della valutazione dei rischi rilevanti connessi con attività
industriali si basa sul concetto europeo di “rischio accettabile” imponendo una procedura ben definita ed una
serie di condizioni per la valutazione del rischio e la conseguente compatibilità dell’attività con il sito
circostante.
L’esigenza di uniformare metodologie di analisi e strumenti per la valutazione dei parametri che
caratterizzano il rischio ha portato all'adozione di un criterio di semplificazione che, probabilmente, risulta
gradito anche per i minori costi richiesti rispetto ad analisi approfondite ed a metodi di analisi dettagliata.
La gestione di un'emergenza, attivata a seguito di un evento con rilascio di agenti chimici tossici da siti industriali, produce dei risultati ad alto grado di prevedibilità poiché è stata pianificata sulla base degli scenari incidentali che emergono dall'esame dei Rapporti di Sicurezza.
Nell'ipotesi invece di rilascio di aggressivi chimci e biologici, finalizzati, come nel caso di un evento terroristico, per produrre un elevato numero di vittime tra la popolazione, è resa estremamente difficoltosa dall'alto grado di indeterminazione caratteristico di eventi di questo tipo.
La galvanica è un settore industriale molto sviluppato in Italia ed in particolare nel Veneto, basti pensare che nella Regione risultano (fonte Camera di Commercio) 1024 aziende che fanno trattamenti superficiali in conto proprio e in conto terzi, di cui 258 nella sola Provincia di Vicenza.
Al settore galvanico vengono richieste particolari attenzioni per la tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente.